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Manifesto

Le città sono le persone che le vivono. I luoghi sono gli individui che li hanno abitati e preparati per chi ora li riceve. Ciò che le città sono state e si portano dietro ancora oggi non è un’eredità semplice, è granitica e pesante, ma anche reale e presente e capace di trasformarsi e essere trasformata.

 

Con Le Argòtnautiche scegliamo di narrare Milano. Narrare le sue parti più silenziose forse, le sue parti più ‘grigie tristi e squallide’ ma che grigie tristi e squallide in realtà non sono. Narrare attraverso le voci di chi la vive, di chi è in grado di rappresentarla, di chi è in grado, nonostante la sua eredità pesante, di trasformarla.

 

Cerchiamo di navigare non solo attraverso la moltitudine di voci che formano Milano ma anche attraverso la moltitudine di Milano che potranno esistere ed essere create dalle loro visioni e percezioni. Le città non sono luoghi perfetti ma sono i luoghi che abbiamo, e così può essere anche per Milano.

 

Questa narrazione inizia a distanza e di distanza vogliamo parlare. Una distanza comune, pesante, e feroce, diventata elemento pregnante nelle vite di ciascuno, in una quotidianità che a tutti parla  e tutti rende divisi. Non solo distanza quindi, ma anche il suo valore sociale e come la comunità estesa stia reagendo, stia rielaborando la fatica, stia emergendo o annaspando, stia gridando e, intanto, si stia ricucendo. D’Istanze Sociali è il primo porto incontrato da Argòtnautiche

quando la Distanza Fisica è diventata Istanza Sociale

organizzato da

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in collaborazione con

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Il progetto

Le Argòtnautiche è un progetto di ricerca creativa partecipata che nasce con l’obiettivo di stimolare una presa di coscienza collettiva sullo spazio che ci circonda e sul tempo che stiamo vivendo. Per fare ciò, il progetto prevede la realizzazione di una rassegna di contenuti che si svilupperanno attorno ad un tema comune, specchio delle istanze più urgenti e attuali che questo ultimo anno ci ha posto di fronte. La rassegna è per noi uno strumento di indagine sul vivere contemporaneo e un pretesto per intraprendere un viaggio, per cercare nuove chiavi di interpretazione del presente attraverso l’incontro e il dialogo con la collettività. É un progetto partecipativo e trasversale che ha coinvolto artisti, residenti, associazioni, commercianti ed esperti di settore.

D'Istanze Sociali

La pandemia si protrae ormai da più di un anno, un lungo periodo in cui siamo stati costretti alla lontananza, alla distanza fisica, alla rinuncia dell’aggregazione e del contatto. Questa crisi ha influenzato come percepiamo l’altro, come viviamo la comunità, il rapporto tra il nostro corpo, l’ambiente e i corpi altrui. Il tessuto sociale si è fratturato e patisce le sofferenze accumulate. La distanza fisica è necessaria, ma tradurre questa distanza in una lontananza sociale è una nostra fragilità. La comunità oggi ha bisogno del mantenimento delle distanze fisiche, ma anche del recupero e della ricostruzione della vicinanza sociale, che è una delle istanze più urgenti da affrontare.

 

Il presente è un luogo di opposti: oscilliamo tra il desiderio di abitudinarietà mentre dobbiamo ricostruirla, tra vicinanza virtuale e lontananza fisica dalle persone che amiamo, tra adattamento e crisi in un momento dove tutto sembra effimero eppure imperituro. Dispersi i rituali, instabili i ricordi di una quotidianità passata, dove siamo adesso? Dopo mesi rinchiusi nei nostri alveoli di cemento, in un momento dove tutto è messo in discussione, dove è rivolto il nostro sguardo?

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